Titolo: De Opale Raptus
Nome e cognome dell’autore: Gavriel Sevrin
Prezzo: ebook: 3,99 – Cartaceo: 19,90
Casa Editrice: Youcanprint
Data uscita: Settembre 2019
Numero pagine: 675
Sinossi
Europa, 4 Novembre 1323 Per il giovane apprendista bibliotecario Francesco Caldomartello sembra un giorno come tanti altri: l’ostilità dei compaesani nei confronti di un sospetto eretico come lui, il ritardo al lavoro condito dall’immancabile ramanzina da parte del vecchio e burbero bibliotecario Guglielmo Scudieri e un’infinità di noiose mansioni da svolgere tra gli amati libri. Tuttavia, quell’agrodolce quotidianità non è destinata a durare: l’Inquisizione è stata sguinzagliata alla ricerca di eretici tra la popolazione e, proprio quel giorno, un misterioso individuo sta consultando i volumi della biblioteca. Si rivela essere una donna dal fascino quasi ultraterreno, che convince il giovane a restare per lei in biblioteca oltre l’orario di chiusura, in cambio di una moneta d’oro. Il giovane accetta. La sera però, costei non si presenta da sola: assieme ad altri scagnozzi, costringe Francesco a seguirli in un passaggio segreto che li conduce in un corridoio che si rivela essere pieno di trappole. Messi con le spalle al muro alla fine della via, trovano una pietra su un altare denominata Opalus. Il ragazzo la prende solo per cadere in un abisso di tenebre e svenire per la paura. Risvegliandosi, si trova al cospetto di una creatura enorme, la cui esistenza era relegata alle sole leggende: un drago. La creatura non mostra intenzioni ostili, anzi: si presenta col nome di Primum Experimentum. Gli spiega che si trova nella Caverna Conservationis: una caverna di contenimento creata da un civiltà antichissima e dalla tecnologia estremamente avanzata, i cui membri si facevano chiamare i Creatores. Ma, millenni prima, tale razza era stata sconvolta da una sanguinosa guerra fratricida. Erano stati uno sparuto gruppo di Creatores che avevano creato tale caverna per racchiudervi dentro il frutto della loro scienza, in modo da proteggerla dalla battaglia imminente e per impedire che altri Creatores li depredassero come bottini di guerra. Non erano più tornati e, dalla loro dipartita, la caverna era rimasta totalmente isolata dall’esterno, tanto che gli indigeni credevano che la vita si fosse estinta a seguito della guerra. La sopraggiunta del ragazzo però manda in pezzi tale granitica convinzione dei locali. I quali sono composti da cinque razze: Elphi, Nani, Centauri, Minotauri e Larvae. Prima di congedare Francesco, il drago gli chiede di studiare l’Opalus. Non sapendo cosa farsene, l’umano accetta e lascia la piccola caverna dove si è risvegliato per entrare in un’altra molto più grande. Questa caverna, la vera Caverna Conservationis, è composta da cinque terre dalla grandezza identica e con un lago al centro, sulle cui sponde si erge la struttura più alta e affusolata che l’umano abbia mai visto. Il ragazzo viene condotto da un Minotaurus in quella struttura al cospetto della Facultas Maxima, un concilio di rappresentanti di tutte le razze con lo scopo di mantenere la pace tra le specie. Lì viene accolto con grande affetto e ammirazione e quindi interrogato sul mondo esterno, e le creature rimangono profondamente stupite di come la vita abbia ripreso piede nonostante la devastazione portata dai Creatores. Essi rivelano al ragazzo che la meraviglia degli indigeni non è dovuta solamente al suo arrivo: tutte e cinque le razze sono state sviluppate dai Creatores a partire da quella umana, accentuandone alcune caratteristiche o fondendole con altre specie. Tuttavia, nessuno sa dare una spiegazione per la venuta del ragazzo. Questi viene lasciato libero di vagare per la Caverna Conservationis, a patto di tornare a fine giornata per un importante incontro indetto da Primum Experimentum. Scortato da un gruppetto di Elphi incontrati nel viaggio verso la Facultas Maxima, Francesco si addentra nelle terre degli Elphi e viene ospitato a pranzo dai loro rappresentanti, i Legati Elphorum. Viene però rapito dalla loro figlia, la quale mostra un atteggiamento estremamente sadico e aggressivo nel trascinarlo nelle sue stanze. Lì l’umano viene a contatto con una lama di cristallo nero dall’irresistibile fascino, ma lui riesce a ribellarsi e tramortisce l’Elpha, per poi nascondere il cristallo. Una volta risvegliatasi, l’Elpha si mostra disorientata e impaurita. In preda alle lacrime, confessa di aver ucciso altri Elphi, nonché la sua migliore amica, sotto l’influenza della gemma. Il ragazzo fa per allontanarla dalla stanza, ma lei ritrova la gemma. Lui la rinchiude lì dentro e scappa, avvisando i suoi genitori e dando loro consigli su come approcciare la figlia.
Una volta lasciate le terre degli Elphi assieme ai suoi nuovi compagni di viaggio, Francesco si addentra in quelle dei Nani. Una volta sventata una rissa tra gli Elphi che lo accompagnano e gli indigeni, viene accolto dai rappresentanti dei Nani conosciuti alla Facultas Maxima. Durante il pranzo, viene a sapere che le conoscenze dei Nani riguardo la metallurgia sono estremamente limitate, nonostante la loro dedizione in tale arte. Viene condotto alle forge e lì, essendo figlio di un fabbro, mostra loro come ottenere manufatti in metallo molto più resistenti. Esaltato e commosso da tale atto, il rappresentante dei Nani conduce il ragazzo nelle miniere abbandonate, dicendo di voler mostrare loro un segreto che non ha mai avuto il coraggio di confessare ad anima viva.
Breve biografia autore
Scrivo da quando ho 14 anni. Sebbene non sia il primo libro che ho scritto, De Opale Raptus è il primo volume che ho avuto il coraggio e l’onore di pubblicare. Laureato in chimica, posso definirmi un “nerd” poliedrico, poiché mi diletto anche nell’arte dell’illustrazione digitale.
Estratto
“Uno strano Incontro”
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