Buongiorno a tutti i lettori.
Inizio questo nuovo post scusandomi per la lentezza con cui stiamo pubblicando le recensioni ma io e Giada siamo sommerse di lavoro e purtroppo il tempo per leggere è limitato.
In ogni caso sono pronta per recensire il libro “La miglior cena della mia vita- (Dis)avventure ai confini dell’Universo” di Giuseppe Zolli, di genere fantascientifico.
Theofilus Pilas lavora per la rivista “Sbrizzi e sberleffi”, una delle riviste più lette di tutta la galassia, e il suo compito consiste nello scrivere articoli e recensioni su locali e ristoranti alla moda.
A causa di un pezzo non molto riuscito, è costretto, per punizione, a scrivere un articolo sul locale più alla moda, più esclusivo e, soprattutto, più inaccessibile che esista: il ristorante “Ai confini dell’Universo”.
È così che, armato del suo blocco-note e del suo caratteristico cappello marrone da cowboy, Pilas inizia un viaggio a bordo della sua Nimbus 9000, che lo porterà in giro per tutta la galassia, affrontando pirati spaziali, vecchi amici, e perfino solitari vecchietti amanti del tè.
Il protagonista è un uomo senza dubbio bizzarro. Con il suo cappello e la sua stravaganza, si aggira per il cosmo a bordo della sua Nimbus 9000, spalleggiato dal suo fedele compagno di viaggio, il navigatore Hom Hom. Non si fa scrupoli a ingannare l’amico Ginger per “prendere in prestito” la sua tessera del rifornimento quando rimane a secco di carburante, ma dopotutto Pilas deve riuscire ad arrivare al ristorante, o non avrà la sua promozione.
Alcune descrizioni, come quella della formazione del gruppo Gli Chicchosi, o quella della compagnia di carburanti F.U.E.L., rischiano di far perdere il filo della narrazione, nonostante ci mettano a conoscenza di dettagli che possono risultare simpatici e interessanti per scorpire qualcosa di più su questo mondo.
Ho trovato questo libro piacevole e una lettura adatta rilassarsi e trascorrere qualche ora lontano dal nostro pianeta, anche se, a dir la verità, la storia non mi ha coinvolta più di tanto. Il suo stile semplice e diretto, e l’uso frequente di onomatopee e di espressioni come “Strapifero” o “Per troppi intoppi”, mi fanno pensare che sarebbe adatto ad un pubblico di lettori giovanissimi, che di certo lo troverebbero divertente e piacevole.
Credo che il mondo creato da Giuseppe sia ben studiato, a partire dalle navi-astronavi con cui il protagonista si sposta, fino ad arrivare al tunnel sub-spaziale attraverso cui raggiunge Trifungus, l’ambita meta del suo viaggio ricco di (dis)avventure.
Se siete curiosi e volete scoprire di più sul mondo di Theofilus Pilas, non dovete far altro che seguire il link sottostante.
Buona lettura!
Link all’acquisto: