Il libro che ho letto per voi questa settimana si intitola “Divinity” ed è stato scritto e pubblicato da S. Marty.
Generalmente parto subito in quarta, illustrando prima la trama e poi il mio punto di vista ma oggi ho voglia di scombinare gli schemi. Questo perché il romanzo di Martina mi è piaciuto davvero tanto. È uno di quei libri che conferma la mia teoria e cioè che non è vero che se un autore non ha alle spalle una casa editrice non potrà mai essere considerato uno scrittore, un talento, qualcuno nato per tenere la penna in mano (metaforicamente parlando!). Martina secondo me ha questo dono. Non voglio dire che le autrici dei libri recensiti fino ad ora non lo abbiano, ma devo dire che questo libro mi è entrato sotto pelle.
Spero di avervi incuriositi perché direi che è il momento di passare alla descrizione del soggetto in questione! La storia viene raccontata da differenti punti di vista. Nel prologo troviamo un narratore esterno, che ci parla della nascita di Erin, figlia di Zeus e Afrodite, ma nata grazie allo zampino di Era, scontenta dello spirito libertino del suo compagno, re di tutti gli dei. La piccola, che avrebbe dovuto nascere maschio, viene comunque accettata dal padre e dagli altri dei, che le concedono, per volere di Zeus, un dono a testa. Per preservare la salute di Erin, il re degli dei impone il divieto di toccare la ragazza, almeno finché non abbia perso la verginità, pena la morte per folgoramento. Lei, ignara di questo ammonimento, cresce credendo di essere brutta e sgraziata, perché nessun dio dell’Olimpo le si avvicina, compreso Ares, suo allenatore nel combattimento, di cui è innamorata da sempre. Fa di tutto per tentarlo, iniziando a vestirsi (o svestirsi?) in modo succinto, curando il suo aspetto fisico, facendo il bagno nella vasca del suo tempio, ma lui sembra proprio non notarla. Essendo arrivata vergine ai diciott’anni, è costretta a fare il rito della vestizione, in cui un umano, scelto tra i guerrieri più forti, viene autorizzato a prenderla e a possederla senza che lei possa opporsi. Dopo il rito Erin torna alla vita di tutti i giorni ma poi succede qualcosa di inimmaginabile. Senza sapere perché, né come ci è arrivata, si ritrova tra i mortali, lontana da casa e senza la possibilità di contattare gli altri dei. Da quel momento in poi dovrà riuscire a sopravvivere e a fingersi come tutti gli altri, aiutata da Freya, un umano molto coraggioso e gentile, senza però perdere la speranza di poter, un giorno, tornare sull’Olimpo.
La storia di Erin arriva dritta al cuore. È originale, fresca, romantica e, nonostante l’amore sia una costante durante tutta la storia, Martina è stata brava a non farlo diventare il protagonista. L’autrice dimostra inoltre una grande passione per i miti greci, per le leggende sugli dei, e ogni personaggio è ben caratterizzato, diverso dagli altri e capace di spiccare, anche solo per brevi periodi. È un libro che parla di libertà, di senso di appartenenza, di capacità di adattamento e di amore incondizionato. In poche parole, leggete questo libro!